Modena, 1 aprile 2009
LettereInMovimento, Collettivo universitario della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, esprime tutto il suo sdegno e la sua disapprovazione per il grave episodio razzista, che ha colpito la donna ivoriana recatasi a partorire all’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli e denunciata dal presidio sanitario perché sospettata di essere clandestina.
Ricordando che il decreto legge che introduce il reato di clandestinità non è ancora entrato in vigore, manifestiamo la nostra preoccupazione per il clima di intolleranza che si sta verificando all’interno di alcune strutture sanitarie pubbliche che dovrebbero essere un luogo di accoglienza e di cura.
Siamo indignati da questo episodio che è solo ed esclusivamente un episodio razzista maturato all’interno di un clima e di politiche tese alla discriminazione del migrante.
Nel caso in cui il decreto legge sulla sicurezza venisse approvato, il Collettivo si farebbe promotore di una lotta dura per l’abolizione del reato di clandestinità e del conseguente obbligo di denuncia da parte dei medici.
A tale proposito alleghiamo il “Manifesto contro il razzismo e la xenofobia” approvato dal Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Modena e Reggio Emilia teso alla riaffermazione dei diritti degli individui in quanto esseri umani.
LettereInMovimento
http://napoli.repubblica.it/dettaglio/clandestina-denunciata-dai-medici-dopo-il-parto-al-fatebenefratelli/1612026
Resto del post
Informazioni e Appuntamenti
LUNEDì 27 APRILE ore 11.00 Aula Magna della Facoltà di Lettere : Conferenza stampa promossa da LettereInMovimento con l'Ordine dei Medici ed i Professori della Facoltà di Lettere
mercoledì 1 aprile 2009
comunicato stampa di solidarietà alla donna ivoriana denunciata a Napoli
martedì 31 marzo 2009
venerdì 27 marzo 2009
Manifestazione 4 aprile Roma
Il collettivo LettereInMovimento, parteciperà alla manifestazione indetta dalla CGIL per il 4 aprile 2009 a Roma. Condividiamo i motivi della protesta e ci uniamo alla richiesta di UN IMMEDIATO RITIRO DELLA LEGGE 133 che impone tagli insostenibili alla scuola all'università e alla ricerca.
L'ONDA NON SI ARRESTA IL SAPERE NON SI ACQUISTA!
Resto del post
giovedì 19 marzo 2009
Brunetta: "Gli studenti dell'Onda vanno trattati come guerriglieri"
ROMA - Gli studenti dell'Onda sono dei "guerriglieri, e verranno trattati come guerriglieri". Usa parole forti per parlare del movimento della protesta studentesca il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. All'indomani dello sciopero della scuola indetto dalla Cgil, con i cortei in tutti Italia che, in alcuni casi - come all'università La Sapienza di Roma - sono sfociati in momenti di tensione fra manifestanti e polizia, il ministro parla così durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi alla quale ha partecipato anche il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Che ha annunciato, tra l'altro, un tetto del 30% nella presenza di immigrati nelle scuole.
A chi gli ha fatto notare che, nella scuola, la protesta e il malcontento non si arrestano, Brunetta ha replicato: "Non vedo molta protesta, vedo ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte dell'associazione Onda. Ma vedo che nelle votazioni degli organi di rappresentanza degli studenti, l'Onda non esiste. Sono un democratico - ha aggiunto - e quindi credo molto più al voto che alle azioni azioni di guerriglia".
La replica da parte degli studenti non si è fatta attendere: "Quella di Brunetta è una dichiarazione degna dei peggiori regimi sudamericani, dove gli studenti sono equiparati a terroristi", afferma in una nota l'Unione degli Studenti. "Un ministro della Repubblica - prosegue il comunicato dell'UdS - non dovrebbe mai permettersi di definire dei giovani che esprimono il loro pensiero come dei 'guerriglieri' da trattare come tali".
Dopo Brunetta, stamane ha parlato la Gelmini. "Stiamo pensando - ha detto - all'introduzione di un tetto intorno al 30%" della presenza di alunni stranieri a scuola. Non credo che ciò sia possibile a partire dal prossimo anno ma dal successivo. Comunque sto chiedendo ai dirigenti uno sforzo per risolvere già dal prossimo anno i casi limite", ha detto Gelmini che ha citato il caso della scuola "Pisacane" di Roma.
Il ministro dell'Istruzione ha poi il difeso la decisione di rendere il voto in condotta decisivo, nel passaggio alla classe successiva: "Un fatto necessario - ha sostenuto - si tratta di un provvedimento equilibrato perchè non lascia al singolo docente la valutazione che è frutto di una decisione collegiale. La Gelmini ha poi ammesso di aver preso anche lei un cinque in condotta, nel suo percorso scolastico.
Quanto ai precari, il ministro ha dichiarato che sono 18 mila in tutto i supplenti che quest'anno non saranno confermati. "Si tratta di un dato pesante - ha sottolineato - ma non così pesante come i 42mila previsti dalla Finanziaria". Tra le misure allo studio per favorire chi quest'anno ha avuto supplenze annuali, o il dar loro la priorità sulle supplenze temporanee di almeno un paio di mesi, con l'erogazione di una indennità di disoccupazione per coprire i periodi senza lavoro; oppure favorire la mobilità, offrendo loro la possibilità di fare più richieste in più scuole.
All'università, invece, i precari sono circa 10 mila. E i corsi, il prossimo anno, saranno ridotti di circa il 20%.
(19 marzo 2009)
martedì 17 marzo 2009
Roma Tre, trovate spranghe e catene a Scienze politiche
Nell'armadietto dell'aula dove si riuniscono i giovani di destra della facoltà di Scienze Politiche di Roma 3 sono state trovate spranghe e catene. La scoperta è stata fatta questa mattina da studenti e personale dell'istituto. Nell'armadietto c'erano anche volantini inneggianti alle associazioni 'Foro753', 'Azione Universitaria', 'Il Manifesto di Verona'.
Gli studenti dei Collettivi hanno esposto all'ingresso dell'aula A un pannello contenente il materiale trovato nella stanza dei giovani di destra dove c'erano scritte come 'Onore a Jorge Haider', 'Comandante Cecchini: presente', 'Paolo vive', una copia dell'edizione straordinaria del Messaggero intitolata 'L'Italia è in guerra, nonché una grande vignetta sulla presenza degli zingari in Italia con frasi come "io da grande ruberò in metropolitana" oppure "non sono maggiorenne ma ho già 14 figli", riferite ai bimbi rom.
"Questa delle spranghe è una novità dell'ultimo minuto. Cercheremo di fare piena luce in tempi rapidissimi su questo episodio". Lo ha detto il Preside della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma 3, Francesco Guida, a margine di una conferenza stampa organizzata dai collettivi di sinistra dopo gli scontri fra opposte fazioni che hanno avuto luogo ieri davanti all'ateneo.
L'armadietto è stato forzato dai ragazzi di sinistra, Luciano Governali del collettivo di Scienze politiche dice: "Adesso posso dire, per fortuna abbiamo sfondato l'armadietto".
Rispondendo ad una domanda su come fosse possibile che all'interno di una facoltà potessero esserci, proprio in un'auletta sita nell'atrio principale, spranghe e catene, Guida ha risposto che "basta vedere come è strutturato questo palazzo". Riferendosi poi all'aggressione di ieri il Preside ha detto che "la facoltà ha deciso di seguire con estrema attenzione quanto accaduto".
"Condanniamo gravemente questi fatti e vogliamo risalire alle responsabilità attraverso l'inchiesta che è in corso. E sulla base di questo assumeremo poi i provvedimenti necessari che non sono solo di facoltà ma di ateneo".
lunedì 9 marzo 2009
Torino, scontri all'università I collettivi contro gli studenti di destra
Il banchetto del Fuan, gli studenti di destra di Azione Universitaria, dentro Palazzo Nuovo non ci può stare. E così, gli studenti dei collettivi dell'Università di Torino questa mattina hanno detto la loro: «Fuori i fascisti dall'università». Dopo pochi minuti la polizia è arrivata a caricarli.
La tensione è restata alle stelle per qualche ora: a scatenare la reazione delle forze dell'ordine pare ci sia stato il lancio di un fumogeno nell'atrio della Facoltà. A lanciarlo sono stati gli studenti antifascisti che non ritengono opportuna la raccolta firme organizzata dal Fuan in vista delle elezioni studentesche.
Dopo la prima violenta carica, le forze dell'ordine hanno fatto ulteriori cariche, cosiddette di «alleggerimento», per disperdere i giovani dall'atrio. Tutti sono stati fatti uscire, mentre la polizia presidia l'ingresso dell'Università, facendo entrare solo chi dimostra di dover andare a lezione. Almeno un ragazzo è stato portato via in manette.
fonte: www.unita.it