Informazioni e Appuntamenti

Autofinanziamento del collettivo: attivo di 229,47 €

LUNEDì 27 APRILE ore 11.00 Aula Magna della Facoltà di Lettere : Conferenza stampa promossa da LettereInMovimento con l'Ordine dei Medici ed i Professori della Facoltà di Lettere




venerdì 10 ottobre 2008

Documento politico LettereInMovimento

Chi siamo

a) LettereInMovimento è un collettivo di lavoro politico che nasce dalla lotta contro le leggi 133/08 e 169/08, il dl 180/08, il disegno di legge Aprea ed i progetti di contro-riforma organica dell'Università preannunciati ("Linee guida del Governo per l'Università"), ma per il momento sospesi, dal ministro Gelmini, delle quali si richiede l'immediata abrogazione e dei quali si richiede il repentino ritiro.

b) Il collettivo si dichiara apartitico, pur proponendosi di interloquire ed interagire con tutte le realtà politiche, sindacali, associative, sociali e studentesche attualmente coinvolte nell'opposizione a questi specifici provvedimenti, per il tramite di uno strumento di collaborazione informale; il collettivo si adopera, inoltre, per costituire una struttura permanente di coordinamento tra tutte le soggettività elementari, medie-superiori ed universitarie in agitazione. Ad esempio, i collettivi di Economia e del Polo Scientifico (UniMOnda), oltre che il C.u.a (collettivo universitario autonomo) di Reggio Emilia.

c) Il collettivo si professa, senza mediazioni, antifascista, antirazzista ed antisessista.

Come ci organizziamo

a) Possono aderire individualmente e liberamente, con diritto di voto, tutte quelle persone che appartengono alle facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze dei Beni Culturali e Scienze della Terra (cioè quelle realtà che fisicamente stanno all’interno della struttura di Sant’Eufemia) e condividono il presente documento politico.

b) L’assemblea (a cadenza settimanale) è il luogo in cui vengono proposte, discusse e votate tutte le idee ed adottate tutte le decisioni. L’assemblea è sovrana.

c) Il collettivo è strutturato in tre gruppi di lavoro:

  • gruppo Proposta Politica: si occupa dell’elaborazione politica e dell’analisi critica sull’Università;
  • gruppo Creativo: si occupa dell’elaborazione di forme, tecniche ed arti tramite cui diffondere la protesta e la proposta;
  • gruppo Rapporti con l’Esterno: si occupa della comunicazione esterna al collettivo (media, soggettività varie ed altre realtà).

I gruppi di lavoro devono obbligatoriamente presentare le proprie proposte all’assemblea che le valuterà.

d) Si votano una volta al mese tre portavoce che hanno l’unico compito di trasmettere pubblicamente ciò che l’assemblea ha deciso. Inoltre ognuno di questi rappresenta uno dei tre gruppi di lavoro.

e) Ad ogni portavoce corrisponde il cognome di un personaggio della cultura internazionale, per evitare leaderismi, facilitare la rotazione ed in questo modo la partecipazione di tutte e tutti.

f) Il collettivo s'intende integralmente autofinanziato dai suoi stessi membri.


Per cosa lottiamo
  • Priorità indiscussa del collettivo è la difesa e l'ampliamento del carattere pubblico, di massa e di qualità della Scuola, dell'Università e della Ricerca nonché della loro più completa laicità. Pretendiamo un sostanziale, e da tutte e tutti esigibile, Diritto allo Studio in contrapposizione frontale con qualsiasi ipotesi di penetrazione degli interessi privati (vedi Fondazioni) all'interno delle suddette Istituzioni.
  • Riteniamo che la nostra lotta non si debba limitare esclusivamente all'ambito scolastico/universitario, bensì riguardare, più in generale, una critica profonda alla vergognosa gestione economica, sociale, culturale e civile della nostra società, proponendone una riorganizzazione razionale, ecologica, creativa e cooperativa.
  • La nostra critica passa attraverso la valorizzazione del conflitto sociale e delle forme di organizzazione che lo sostanziano; sull’impronta del modello vincente della lotta francese contro il Cpe (2006, tipico modello contrattuale neo-liberista rispedito al mittente dalla mobilitazione popolare), rappresentata dall'unità fra gli studenti ed i lavoratori, specialmente precari.
  • Il collettivo non si pone a difesa del sistema universitario esistente, ma propone una radicale trasformazione dal basso dello stesso. Solo in questo modo è possibile eliminare sprechi e privilegi all’interno dell’Università.
Cosa contestiamo del modello universitario attuale

  • la frammentazione del Sapere operata dal meccanismo del “3+2” che, con il sistema dei crediti formativi, parcellizza e mercifica la formazione scientifico-culturale asservendola a mere logiche di profitto.
  • le posizioni di rendita e successione caratteristiche di tante figure istituzionali all'interno dell'Università, le quali ostacolano l'accesso di nuove leve nel contesto accademico, situazione, quest'ultima, che verrà ulteriormente aggravata delle varie forme di blocco del “turn-over” (previste dalla legge 133/08 e dal dl 180/08).
  • la cattiva gestione e distribuzione dei fondi pubblici, che non tiene conto degli effettivi bisogni di ogni singolo settore disciplinare e che, per quanto ci riguarda, non promuove un tipo di sapere, come quello umanistico, poco spendibile in termini “aziendalisti”.


“Work in progress”, la nostra idea di Università possibile
  • confronto permanente tra studenti, ricercatori e docenti, evidenziando chi di questi già utilizza metodi orizzontali di costruzione e trasmissione dei contenuti didattici, oltre che di ri-messa in discussione del Sapere dogmatico.
  • produzione di Sapere critico, molteplice ed interdisciplinare tramite la pratica dell'Autoformazione, mediante il proliferare di attività culturali e seminariali autogestite, al fine di possedere più chiavi di analisi ed interpretazione in ambito accademico, ma anche riguardo alle complessità ed alle contraddizioni sociali e politiche contingenti.
  • riappropriazione dei tempi e dei modi della Conoscenza basati sulle esigenze intellettuali, morali e materiali dei soggetti che vivono l'Università.
  • diffusione ed estensione della cultura libera, liberata e critica all’interno della società e del territorio attraverso il dialogo con la cittadinanza.
  • prefigurazione di uno scenario entro il quale Scuola ed Università siano gestite da chi vi lavora e vi studia.

Quali forme di protesta adottiamo

Il collettivo si riserva di delineare e precisare dettagliatamente le diverse e più consone pratiche non-violente di mobilitazione da adottare (cortei, scioperi, occupazioni, espressioni artistiche, azioni dimostrative e/o situazioniste) al fine di portare avanti, concretamente, le proprie parole d'ordine.


LettereInMovimento

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