Da Infoaut.org
Mentre i morti sfiorano ormai il migliaio, la carneficina di bambini prosegue, e Tsahal annuncia la "terza fase" dell'offensiva, milioni di persone si riversano in cortei e dimostrazioni contro l'offensiva israeliana a Gaza, in molti paesi del mondo. A Ramallah, in Cisgiordania, a Londra e Parigi, dove erano, rispettivamente, in 40mila e 50mila, in Libano, in Mauritania, fino a Washington, negli U.s.a. Ma anche a Barcellona e in tutta la Spagna, in Turchia, in moltissime città africane, ad Atene, in Svizzera, nei Paesi scandinavi, nelle isole di Malta e Cipro. 80 manifestazioni territoriali in tutta la Francia. Oggi, il movimento contro la guerra si è ripreso la scena a livello internazionale.
Presidii e mobilitazioni si sono susseguiti in diverse città italiane (circa una ventina, compresa Modena) per sostenere la resistenza di Gaza e fermare "la guerra di distruzione del popolo palestinese", in vista della grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 17 gennaio prossimo.
7000 persone hanno manifestato a Milano. Durante il percorso, alcuni ragazzi sono stati trasportati a braccia come fossero «martiri» palestinesi. Numerose le bandiere di Hamas ed Hezbollah; sul carro in testa al corteo sono apparsi due piccoli fantocci fatti con lenzuola insanguinate, per rappresentare la morte dei bambini nella guerra a Gaza. Manifestanti hanno intonato slogan come: «Israele terrorista», «Gaza libera, Intifada vincerà!». Tra le migliaia di manifestanti, folte rappresentanze dei centri sociali e dell'estrema sinistra, presenti anche alcuni esponenti delle comunità islamiche di viale Jenner e via Padova. Quando il corteo ha svoltato da corso Buenos Aires in via Vitruvio ci sono stati fischi rivolti alla Polizia che bloccava corso Buenos Aires. Al termine del corteo, circa 3000 cittadini islamici si sono radunati in piazza Duca d'Aosta, davanti alla Stazione Centrale, per pregare rivolti verso la Mecca.
Più di 6000 persone hanno sfilato, invece, durante tutto il pomeriggio nelle vie del centro di Torino. Il corteo, partito alle 15 dal quartiere di Porta Palazzo, caratterizzato da una forte componente migrante, ha marciato dietro lo striscione "Boicotta Israele, sostieni la Palestina!". Numerosissimi i giovani che hanno portato solidarietà ai "fratelli palestinesi", come più volte si è urlato dall'impianto di amplificazione, con cori contro Israele, Bush e Olmert, ma anche contro i presidenti arabi moderati, in particolare Mubarak, definito "assassino" perchè non ha voluto aprire le frontiere egiziane. Bruciate bandiere israeliane ed un carro armato di cartone in Piazza Castello e, infine, issata una bandiera palestinese presso la sede della Regione Piemonte. Altre manifestazioni numerose e rumorose sono state quelle di Bologna, Napoli e Firenze (5000 persone, con le bandiere palestinesi a circondare il Duomo). E, domattina, "Catena umana per la pace" a Roma e Venezia!
Informazioni e Appuntamenti
LUNEDì 27 APRILE ore 11.00 Aula Magna della Facoltà di Lettere : Conferenza stampa promossa da LettereInMovimento con l'Ordine dei Medici ed i Professori della Facoltà di Lettere
sabato 10 gennaio 2009
Sale l'indignazione contro Israele! Il mondo manifesta per la Palestina!
giovedì 8 gennaio 2009
Il Dl 180/08 è Legge dello Stato. Rilanciamo la protesta!
Da Repubblica.it
Il decreto-Gelmini (180/08) sull'Università è legge. Il provvedimento è stato appena approvato, con la fiducia posta dal Governo lo scorso 5 gennaio, dalla Camera dei deputati. Il testo è quello uscito dal Senato lo scorso 28 novembre. La lunga procedura del voto per appello nominale e finale è iniziata ieri pomeriggio (7 gennaio) e, dopo la discussione degli ordini del giorno, si è conclusa oggi. In futuro, secondo gli intendimenti del ministro dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, nelle università italiane si ridurranno gli sprechi, i concorsi saranno più trasparenti, i prof "perditempo" avranno vita difficile e gli studenti meritevoli saranno valorizzati. Ma sull'efficacia del provvedimento l'opposizione nutre parecchi dubbi.
La legge-Gelmini introduce una serie di novità.
Atenei virtuosi e non.
Solo gli atenei con i conti a posto potranno assumere nuovo personale. La norma vuole porre "un freno alle gestioni finanziarie non adeguate". Da oggi le università italiane che spendono più del 90 per cento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Secondo il recente rapporto del Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario statale (Cnvsu), su dati del 2007, sono 26 su 58 gli atenei italiani che hanno un rapporto lordo fra assegni fissi e Ffo superiore al 90 per cento. E ancora: gli atenei virtuosi riceveranno più finanziamenti. Il 7 per cento del Ffo (circa 500 milioni di euro) e del Fondo straordinario della Finanziaria 2009 andranno nelle casse degli atenei "con offerta formativa, qualità della ricerca scientifica, qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori".
"Per la prima volta - dichiara il ministro Gelmini - in Italia si distribuiscono soldi alle università in base a standard di qualità". La lista dei "buoni" sarà compilata a breve in base ai parametri individuati dal Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e dal Cnvsu. Mentre i rettori, in sede di approvazione del bilancio, dovranno pubblicare una "relazione concernente i risultati delle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico nonché i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati".
Trasparenza dei concorsi.
Nella composizione delle commissioni giudicatrici prevarrà il sorteggio. Quelle che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia (ordinari e associati) saranno formate da 5 componenti: 4 sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista nazionale di ordinari del settore scientifico-disciplinare oggetto del bando e da 1 professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Sistema analogo per i ricercatori: tre professori, di cui due sorteggiati e uno nominato dall'ateneo che bandisce la selezione.
Norme anti-fannulloni.
A partire dal 2009 verrà costituita l'Anagrafe nazionale dei professori e ricercatori universitari che riporta per ogni soggetto l'elenco delle pubblicazioni scientifiche prodotte. A partire dal 2011, coloro che nel biennio precedente non avranno effettuato pubblicazioni scientifiche saranno esclusi dall'elenco dei professori che potranno fare parte delle commissioni giudicatrici dei concorsi. E, inoltre, si ritroveranno gli scatti stipendiali dimezzati.
Turn over e ricercatori.
Il blocco al 20 per cento del "turn over" stabilito dalla Finanziaria 2009 prevede una deroga. Gli atenei virtuosi potranno coprire fino a metà dei posti liberatisi per effetto dei pensionamenti a patto di destinare il 60 per cento dei nuovi ingressi ai ricercatori. I concorsi per ricercatore già banditi al momento dell'entrata in vigore della Finanziaria sono esclusi dal "turn over" così come gli Enti di ricerca. Il Ministero fa sapere che le tre iniziative permetteranno a breve di assumere 4 mila nuovi ricercatori.
Valorizzazione degli studenti meritevoli.
Secondo i calcoli del Ministero, oggi, sono 140 mila gli studenti che fruiscono di una borsa di studio e dell'esonero dalle tasse universitarie. Ma gli aventi diritto sono almeno 180 mila. Per questa ragione, il Governo ha stanziato altri 135 milioni che dovrebbero bastare a premiare tutti "i ragazzi capaci e meritevoli". Altri 65 milioni di euro saranno finalizzati alla realizzazione di ulteriori 1.700 posti nelle residenze universitarie.
Non possiamo che ribadire la nostra contrarietà (aggravata dal vergognoso e sistematico ricorso al metodo della fiducia da parte dal Governo), già dettagliata nel merito in passato, verso questo provvedimento legislativo, offrendo due ulteriori contributi di riflessione e d'analisi, provenienti dalla Flc-Cgil e dal "Sole 24 Ore":
http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/gennaio/approvato_dalla_camera_il_decreto_legge_180_08
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/01/decreto-universita-abc.shtml?uuid=eb98c6d4-dca1-11dd-ada3-87835913bc64&DocRulesView=Libero
mercoledì 7 gennaio 2009
Mobilitazioni per Gaza e per il popolo palestinese. La nostra posizione!
Come LettereInMovimento riguardo al perdurare della tragica situazione di Gaza, e coerentemente al primo comunicato emesso sulla questione rispetto al nostro appoggio circa le manifestazioni di dissenso, locali e nazionali, verso la criminale aggressione israeliana, aderiamo all'appello ("Dobbiamo fare la nostra scelta. Complici della guerra o costruttori di pace?") lanciato ieri dalla "Tavola della Pace" (che trovate in versione integrale nella colonna di destra del nostro blog, sezione "Carte importanti"), firmato da una buona parte dell'arcipelago pacifista italiano (compresi Arci, Cgil e Prc), raccogliente in pochissime ore già tantissimi sostegni e richiamante un appuntamento di confronto e mobilitazione per il 17 gennaio, ore 10.00, ad Assisi, condividendone i contenuti. Allo stesso tempo, come anche in altre occasioni abbiamo fatto, non manchiamo di fare una critica ai movimenti, alle associazioni, ai sindacati, ai collettivi, giacchè, sempre per il 17 gennaio, un coacervo di soggettività più radicali (coloro che hanno dato vita alle spontanee mobilitazioni territoriali del 29 dicembre, compresa quella di Modena organizzata dal C.ollettivo A.utonomo M.odenese, ed alle coordinate iniziative di protesta, sparse in tutta Italia, del 3 gennaio), riunito sotto la spinta propulsiva del "Forum Palestina", ha lanciato l'idea di inscenare una manifestazione nazionale di appoggio alla Palestina, a Roma, tramite una distinta piattaforma (troverete anch'essa fra le "Carte importanti", "Dalla parte dei palestinesi!"). Essa, a differenza dell'appello pacifista, augurandosi la pace come noi tutte e tutti, sostiene anche il diritto alla resistenza del popolo palestinese, ponendosi su di un piano certamente più antagonista, ma lo stesso condivisibile, per quanto ci riguarda. La nostra speranza, rallegrandoci del fatto che, in ogni caso, qualcosa sta cominciando a muoversi strutturalmente (dopo i vagiti beneauguranti del 29 e 3 gennaio, con quindici piazze "di lotta" in tutta Italia) e la gente ad indignarsi sinceramente (delle 700 vittime palestinesi dall'inizio del conflitto un terzo sono al di sotto dei 16 anni, ndr), è quella che si riesca a costruire una piattaforma ampia, partecipata e condivisa, la quale porti, in brevissimi tempi, alla convocazione di una manifestazione unitaria del movimento contro la guerra, da troppo tempo assente dalle scene anche a causa della sua deleteria frammentazione! LettereInMovimento
Alemanno: "300 criminali alla Sapienza". Fiducia alla Camera sul Dl 180/08. L'Onda torna in piazza a Roma! "Criminale è chi distrugge!"
Gli studenti dell'Onda sono tornati a farsi sentire contro le politiche per l'Università e la Scuola del Governo Berlusconi. Lo hanno fatto davanti alla Camera dei deputati mentre in aula si votava la fiducia al Decreto Gelmini (180/08).
Imbavagliati gli studenti hanno agitato uno striscione: "Criminale è chi distrugge!" in risposta al sindaco Alemanno che, nei giorni scorsi, aveva detto: "La Sapienza è ostaggio di 300 piccoli criminali".
"Alemanno e Frati forse si sentono come l'imperatore Serse - hanno gridato gli studenti - quando nella guerra per conquistare la Grecia hanno trovato 300 spartani ad affrontarli. Noi siamo orgogliosi di essere ben oltre 300".
Tra fumogeni accesi e cori "Noi la crisi non la paghiamo", i ragazzi hanno spiegato le ragioni della protesta. "Ancora una volta - ha detto Stefano Zarlenga, uno dei leader del movimento - stanno alzando un polverone sulla Sapienza per nascondere il loro vero obiettivo, ovvero quello di smantellare il sapere pubblico". E ancora: "Frati sta con il Governo - ha continuato Zarlenga - non si è opposto alle frasi di Alemanno che ha attaccato in modo forte un movimento che ha portato in piazza migliaia di persone. Il sindaco, invece di fare dichiarazioni da Cortina che non c'entrano nulla, dovrebbe fare più attenzione a gestire la sicurezza in questa città".
Quanto all'invito rivolto dal Rettore Frati a Papa Benedetto XVI perchè faccia visita all'ateneo, Zarlenga ha detto: "Magari venisse, siamo pronti ad accoglierlo ma non vogliamo nessuna passerella, pretendiamo un confronto". Dopo la breve dimostrazione in piazza, durata circa 30 minuti, in gruppo come erano arrivati, i ragazzi se ne sono andati al grido: "La gente come noi non molla mai!"
I ragazzi hanno anche stampato alcuni volantini da distribuire ai passanti in via del Corso e alla galleria Colonna per spiegare le ragioni della protesta prima di fare ritorno alla Sapienza.
"Abbiamo convocato il sit-in appena abbiamo saputo che il Governo avrebbe posto la fiducia sul decreto Gelmini - aveva spiegato prima dela protesta Francesco Brancaccio, uno dei leader dell'Onda - La prossima settimana - continua - ci sarà una assemblea alla Sapienza per decidere come riorganizzare la protesta che andrà avanti".
Il dibattito sarà più ampio di questo sit-in, spiegano gli studenti, e sarà allargato ai temi "del lavoro, della precarietà, della casa. Tutti terreni - aggiunge Brancaccio - su cui ci batteremo molto". Gli studenti pensano a "campagne informative", ma anche ad "azioni di protesta per l'accesso libero alla cultura".