Il governo frena sulla riforma della Scuola. Un'altra, graduale, vittoria del movimento!
Rinviata di un anno la riforma delle scuole superiori. E' il primo risultato del braccio tra mondo della Scuola e Governo condotto negli ultimi due mesi. Ma dall'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi emergono altre importanti novità. Salta, in pratica, il maestro unico alla scuola elementare e viene confermato il tempo pieno di 40 ore, sempre alla scuola elementare. Le importanti novità, che rappresentano un'autentica marcia indietro dell'esecutivo, sono scaturite da un mini-vertice svoltosi ieri tra il premier, Silvio Berlusconi, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il collega dell'Economia, Giulio Tremonti, e il presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea. La novità senz'altro più importante è lo slittamento di un anno (al 2010/2011) della riforma delle scuole superiori: licei, istituti tecnici. Per l'istruzione professionale è tutto ancora in alto mare. I regolamenti verranno presentati al Consiglio dei ministri del prossimo 18 dicembre, ma la riforma partirà dal primo settembre 2010. "Per dare modo alle scuole e alle famiglie - si legge in una nota del Ministero - di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi". Sul secondo ciclo "si aprirà un confronto con tutti i soggetti della Scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti".
I punti principali della riforma delle scuole superiori prevedono "lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la Scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie". Dagli 820 indirizzi scolastici (tra sperimentazioni e ordinamenti) si passa a 5 licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, linguistico e musicale) e 11 indirizzi per quanto riguarda gli istituti tecnici. Inoltre, "saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni" e verranno aumentate le ore di "studio della lingua inglese, delle discipline scientifiche e di matematica".
La scuola dell'infanzia dove erano a rischio le 40 ore settimanali del cosiddetto "tempo normale" resterà praticamente invariata e viene confermato il "Tempo pieno" con due insegnanti per classe, così come richiesto dal "parere Aprea". Alle medie, l'orario settimanale sarà di 30 ore, anziché 29 come ipotizzato dal Piano-Gelmini. Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato. Infine, il governo, si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo sul precariato. La marcia indietro del governo non soddisfa Flc Cgil e Cobas che confermano lo sciopero generale di domani. Soddisfatto Walter Veltroni. "Vedo - ha detto il segretario del Pd - che il Governo sulla Scuola fa una completa marcia indietro. Ora tutte le prediche che ci avevano fatto, le lezioncine rivolte a noi e a quanti osavano criticare che fine hanno fatto? Vuol dire che avevamo ragione noi, avevano ragione i sindacati dei docenti, gli studenti, i genitori, quel grande movimento che aveva bocciato la finta riforma".
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