Informazioni e Appuntamenti

Autofinanziamento del collettivo: attivo di 229,47 €

LUNEDì 27 APRILE ore 11.00 Aula Magna della Facoltà di Lettere : Conferenza stampa promossa da LettereInMovimento con l'Ordine dei Medici ed i Professori della Facoltà di Lettere




giovedì 6 novembre 2008

Il governo fa mezza marcia indietro, ma non ci basta! Riflettiamo e continuiamo la lotta!

Leggete questi approfonditi contributi di Repubblica.it su quello che è successo oggi in Consiglio dei Ministri, cliccando qui:

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-6/governo-frena/governo-frena.html

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-6/provvedimenti/provvedimenti.html

L'IMPRESSIONE CHE CI SI VOGLIA PLACARE CON I CONTENTINI, I RIMESCOLAMENTI E LE PARZIALI MODIFICHE (soprattutto sul versante dei ricercatori da immettere in ruolo a più favorevoli e stratificate condizioni, e degli Enti di Ricerca, non delle Università, risparmiati dal blocco delle assunzioni previsto per le Pubbliche Amministrazioni, come da legge 133/08) E' FORTE E NE VA RESPINTO L'INTENTO!

Intanto fissiamo qualche punto scaturente, esclusivamente, da una sommaria analisi del decreto-legge ("Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, il reclutamento del personale e l'efficienza del sistema universitario") oggi approvato:

IL PRIMO è che si continua a legiferare sull'Università e la Ricerca a mezzo decreto-legge, scavalcando qualsiasi tipo di confronto, anche solo parlamentare (che, invece, dovrebbe esserci sul Ddl di riforma strutturale dell'Università, di cui si annunciano solamente le linee-guida).

IL SECONDO è che, secondo le parole della Gelmini stessa: "I tagli previsti per il 2010 (e, sottinteso, fino al 2013, ndr) resteranno: abbiamo un anno e anche di più per iniziare un percorso di riforme che rendano questi tagli meno dolorosi". La sostanza è che i tagli continueranno ad essere indiscriminati e brutali, effettuati nella scansione che conosciamo (1,5 miliardi di euro nei prossimi 5 anni).

IL TERZO è che il blocco del "turn-over" del personale salirà, in percentuale, dal 20% al 50% (da 2 nuovi accessi ogni 10 pensionamenti a 5 ogni 10), ma solamente per gli atenei con i conti in ordine, mentre, attenzione, quelli con i conti non in ordine (come se le Università fossero aziende!) e quelli che "spendono troppo in pagamenti" non potranno, senza mediazioni, assumere docenti e ricercatori! Sarebbe curioso, ad esempio, sapere come dovrà fare per andare ordinariamente avanti, con una norma stroncante del genere, una Università prestigiosa come quella di Siena (appunto in deficit finanziario)! E, in ogni caso, sempre di un grosso blocco del "turn-over" si tratta, seppure al 50%.

IL QUARTO è che la possibilità di trasformare le Università in Fondazioni private rimane immacolata, perniciosa e vergognosa quanto prima, non facendosene cenno alcuno.

IL QUINTO
è che la seguente affermazione virgolettata è superflua e mistificante in quanto riguarda una situazione precedentemente finanziata, come ci informa la Rdb/Cub: "I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal "turn over". 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del "turn over".

IL SESTO è che, nonostante non si non possano accogliere come positive le decisioni di incrementare, seppure minimamente, i fondi per le borse di studio e l'edilizia universitaria, queste stesse dovrebbero rientrare entro un piano generale di robusto finanziamento ed allargamento effettivo a tutta la massa studentesca degli strumenti componenti il costituzionale Diritto allo Studio, al fine di non essere percepite come pura "elemosina".

Aggiungiamo, infine, per completezza tecnica e contenutistica, un link al documento unitario approvato dai sindacati confederali (soggetti organizzatori dello sciopero di Università e Ricerca del 14 novembre prossimo) in relazione a tale decreto-legge:

http://www.flcgil.it/notizie/news/2008/novembre/il_commento_unitario_al_decreto_del_6_novembre_su_universita_e_ricerca_e_sul_dpr_per_l_afam

IL GOVERNO DEVE CONFRONTARSI,

DIRETTAMENTE,
CON LA BASE REALE ED IL "CORPO VIVO"
DEL MOVIMENTO!

LA LOTTA CONTINUA!
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!






1 commento:

Anonimo ha detto...

vlascio il link del Suddeutsche Zeitung, dove trovare vari articoli sulla nostra situazione dal loro punto di vista:

http://suche.sueddeutsche.de/query/italien%20reformen