In occasione della giornata di mobilitazione nazionale lanciata dal movimento de l’Onda Anomala ed espressasi con numerose azioni dimostrative nelle realtà locali, a Modena il collettivo LettereInMovimento, insieme al neo-costituito collettivo di Economia e ad altri singoli studenti, ha dato vita, come manifestazione del proprio dissenso rispetto alle leggi 133/08 e 169/08, oltre che nei confronti del decreto-legge approvato ieri in Cdm ("Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, il reclutamento del personale e l'efficienza del sistema universitario"), ad un corteo spontaneo di circa un centinaio di persone concentratesi a Lettere che ha attraversato le vie cittadine avendo come meta gli uffici del rettorato, lì dove si è tenuto un sit-in di protesta occupando lo spazio al piano terra.
Lo scopo era duplice: estendere la lotta contro questi provvedimenti legislativi al di fuori delle singole facoltà, portandola, simbolicamente, all’interno del cuore amministrativo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e richiedere un incontro con il neo-rettore Aldo Tomasi per sollecitarlo a prendere una chiara posizione riguardo alle tematiche in oggetto.
Questi si è dimostrato disponibile a ricevere una nostra delegazione, composta da tre studenti rappresentanti dei collettivi.
L’incontro è durato circa 20 minuti. All’interno del dialogo, le posizioni del rettore rispetto ai temi postigli si sono rivelate, sostanzialmente, neutre e vaghe, adducendo al fatto che il decreto-legge di ieri non gli sia stato ancora ufficialmente recapitato seppure i contenuti siano pubblicati su tutti i quotidiani.
L’esito è stato questo: elusione di una presa di posizione decisa in presenza dei delegati dei collettivi, al contrario di altri rettori i quali hanno condannato senza mezzi termini i provvedimenti governativi, e rimando ad un intervento pubblico su tali temi per l’inizio della prossima settimana.
Inoltre, alla richiesta dei delegati dei collettivi di approvare una giornata di blocco della didattica in cui fosse possibile un’ampia discussione riguardo alle prospettive dell’Università e della Ricerca, tenendo conto che una larga parte di studenti (specie del Polo Scientifico) è impossibilitata ad una partecipazione attiva al confronto causata dalla presenza di numerose lezioni obbligatorie la cui non frequenza comporterebbe gravi disagi didattici, il neo-rettore ha risposto ponendo come discriminante quella che a chiederglielo fossero la maggioranza degli studenti attraverso i loro rappresentanti eletti negli organi.
La nostra idea è che la rappresentanza reale non si esprima solamente attraverso i rappresentanti eletti, ma attraverso “il corpo vivo” dell’Università, il quale sta portando avanti la lotta.
Durante lo svolgersi di un sit-in pacifico e propositivo, infine, si è manifestata la provocatoria presenza di Azione Universitaria (espressasi anche con battute idiote e sorrisi disturbanti), i cui esponenti erano impegnati a "volantinare" i presunti contenuti positivi del decreto-legge approvato ieri evidentemente in contrapposizione con la nostra iniziativa.
C’è da rimarcare il fatto che tali presunti contenuti positivi sono stati “smontati” pubblicamente, uno per uno, dagli esponenti dei collettivi, senza un minimo di contraddittorio da parte di Azione Universitaria nonostante la propria presenza in forze sul luogo, dimostrando la totale strumentalità della loro posizione.
Noi la crisi non la paghiamo!
LettereInMovimento
Collettivo di Economia
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