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martedì 4 novembre 2008

L'obbedienza non è più una virtù... contro i tagli all'Istruzione ed il fasto delle Forze Armate!



Da Liberazione del 04/11/2008, "4 Novembre, lutto nazionale", di Piero Sansonetti

Nelle pagine interne (dal nostro canto, nel link sottostante, ndr) troverete il testo integrale della lettera aperta di Don Lorenzo Milani ai cappellani militari. E' un testo del 1965, più di quaranta anni fa. Costò cara al suo estensore, che subì due processi penali per apologia di reato, l'ultimo dei quali si concluse dopo la sua morte.
Non so se tutti voi conoscete don Milani. E' stato un sacerdote eccezionale e forse uno dei pochissimi intellettuali grandi e completi della storia italiana del dopoguerra. Aveva una visione del mondo fortissima, suggestiva, ispirata al Vangelo e arricchita da una cultura vasta e molto moderna. Poneva al centro di tutto due cose: il diritto all'istruzione, al sapere; e il diritto dei poveri a combattere le ingiustizie sociali. Don Milani morì nel giugno del '67, non visse il '68, però ne fu protagonista, è impossibile pensare al '68 italiano senza tener conto del suo pensiero e delle sue iniziative. La «Lettera a una professoressa», che fu pubblicata pochi mesi prima della sua morte, è un libro fondamentale per costruire una coscienza politica, e contiene la più chiara, netta e rigorosa condanna della scuola di classe e della società di classe. Fu un evento quel libro, e scosse dal torpore una intera generazione di ragazzi cattolici.
La lettera ai cappellani militari invece è una pietra miliare del pacifismo.
La pubblichiamo oggi, 4 novembre, e cioè nel giorno nel quale le istituzioni si lasciano prendere dall'orgia guerresca delle commemorazioni, e dell'esultanza per la presunta vittoria militare del 1918. Vorremmo che la lettera di don Lorenzo diventasse il manifesto del boicottaggio del 4 novembre. Se potete, fotocopiatela, distribuitela, portatela nelle scuole, oppure diffondetela nelle piazze dove si festeggia la carneficina del '15-'18. Non credo che nessuno possa leggere quelle righe di Don Milani e restare indifferente. Rappresentano una critica devastante e indignata a questo spirito combattentistico e patriottico. Nelle prime righe Milani chiarisce un concetto: l'idea di patria non gli è mai piaciuta. Scrive: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri...».
Voi sapete che questo giornale ha aderito alla campagna per il boicottaggio del 4 novembre organizzata dai «Beati costruttori di pace», dal movimento nonviolento e da Peacelink. Ed è stato oggetto di molte polemiche, da parte della destra e anche del partito democratico. Ci hanno accusato di antipatriottismo, di antinazionalismo. Accuse che noi accettiamo volentieri, non ci offendono per niente. E oggi, visto che il ministro Ignazio La Russa ha proposto di ristabilire la festività del 4 novembre, cioè di far tornare il 4 novembre giorno di vacanza, come era prima degli anni '70, noi ci permettiamo di suggerire una correzione: facciamo pure tornare la vacanza, ma non per "festa" bensì per "lutto". Cosa è il 4 novembre? Il giorno della vittoria? Il giorno delle Forze armate? No davvero: la vittoria - abbiamo spiegato nei giorni scorsi - è un po' una invenzione, la guerra nacque su un tradimento dell'Italia e fu vinta dagli eserciti europei e non certo dal nostro, il quale, in realtà, ottenne solo umilianti e stupide sconfitte. Le Forze armate non hanno nulla da ricordare, anzi, sarebbe meglio se stendessero un velo di pietà su quei giorni tragici. E allora cos'è il 4 novembre? La fine del massacro, della carneficina, dell'orrore, della vigliaccheria dei comandi militari, dell'orrore della politica opportunista e assassina. Trasformiamo il 4 novembre in giornata di lutto nazionale. Date retta: è una buona idea.

Link al testo integrale della lettera aperta di Don Lorenzo Milani ai cappellani militari.

http://www.donlorenzomilani.it/don_milani/lettere_cappellani.php



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